FISCO: "LA TASSAZIONE DEGLI IMMOBILI
"Raggiunti i massimi storici" Imu
Una super-tassa dai Comuni, con i soldi che però finiscono in larga parte allo Stato.
Tutto ciò è quanto si profila per i proprietari di immobili alle prese con l'Imu, che da quest'anno sostituisce l'Ici per effetto del decreto «Salva-Italia» e che colpirà ad ampio raggio, con effetti particolarmente pesanti su negozi e imprese.
Il problema era previsto, ma in questi giorni sta prendendo forma nei numeri che i Comuni stanno studiando per far quadrare i conti 2012, e le cifre messe nero su bianco hanno ovviamente un effetto maggiore delle previsioni generiche.
Il pagamento dell’acconto dell’Imu (imposta che sostituisce da quest’anno l’Ici), in calendario il prossimo 18 giugno, verrà calcolato prendendo a riferimento le aliquote base decise dal governo col decreto “Salva Italia” (dunque il 4 per mille per la prima casa, il 7,6 per mille per gli ulteriori immobili), mentre gli aumenti o le eventuali riduzioni che la nuova legislazione prevede possano essere applicati dai singoli Comuni (ossia il 2 per mille in più o in meno per le prime case, il 3 per mille per le seconde case) verranno applicati a conguaglio sul saldo di dicembre, che dunque rischia di essere un’autentica mazzata a dicembre. Con un emendamento al decreto fiscale affidato ai relatori, il Governo nei giorni scorsi ha cercato di fare chiarezza sui versamenti.
Ma potrebbe non essere finita qui, visto che il testo presentato in Senato prevede anche un’altra novità: il Governo si è infatti riservato la possibilità di rimettere nuovamente mano alle aliquote e alle detrazioni una volta verificata l’entità del gettito della prima rata. Per la Fiaip il Decreto “Salva Italia” ha imposto una tassazione al settore immobiliare di ben 22 miliardi di Euro ed ora, in attesa che si applichino le aliquote I.M.U., che per la maggior parte dei Comuni sarà applicata al massimo dell’aliquota, si tenta di reintrodurre il tema della patrimoniale.
“Con l’applicazione delle norme contenute nel Decreto “Salva Italia”, la redditività media degli immobili è scesa dal 4,6 % al 2,80% - dichiara il Presidente Nazionale Fiaip Paolo Righi - il settore immobiliare non sopporterebbe nuove forme di tassazione, ne dirette ne indirette”. Chi oggi chiede l’introduzione di una tassa patrimoniale, non sa o finge di non sapere che, tutta la tassazione immobiliare italiana, è basata sul concetto di tassa patrimoniale, infatti nel nostro Paese le aliquote non si basano sulle effettive rendite prodotte dagli immobili, ma su coefficienti calcolati sulle esigenze di cassa dello Stato. “Non è possibile raffrontare il nostro sistema fiscale, con quello di altri Paesi - sottolinea il Presidente Nazionale Paolo Righi - nella maggior parte dei Paesi europei, si tassano le rendite e non i patrimoni.
Questo continuo richiamo a nuove tasse per il settore immobiliare, sta causando danni incalcolabili al comparto, producendo una forte incertezza negli investitori italiani ed esteri”. Fiaip chiede al Governo di accelerare il processo di spending review, e di abbassare i costi strutturali della costosa macchina statale.
Senza questo processo di revisione dei costi, secondo la Federazione Italiana Agenti Immobiliari, il Governo sarà costretto ad applicare l’aumento delle aliquote I.V.A., anche sulle transazioni immobiliari.Confedilizia ha diffuso i dati relativi agli aumenti determinati 'in concreto' dall'introduzione dell'IMU sperimentale sugli immobili concessi in locazione nei Comuni che risulta abbiano già approvato in via definitiva le relative aliquote.
Per ogni Comune interessato è stato preso ad esame un immobile tipo, per il quale è stata calcolata l'ICI dovuta nel 2011 e l'IMU dovuta per il 2012. A quanto pare l'incremento supererebbe, in alcuni, casi il 1000%, a causa dell'effetto combinato di più fattori. Gli aumenti, infatti, sono determinati da due fattori: l'aumento del 60 per cento della base imponibile dell'imposta, dovuto alla variazione del moltiplicatore della rendita catastale, e l'aumento dell'aliquota applicabile. Confedilizia ha calcolato gli aumenti previsti per i contratti "concordati" con l'introduzione dell'Imu 2012 rispetto all'Ici 2011. E’ quanto emerge da un recente studio della Confedilizia dopo aver fatto un confronto per un immobile tipo sulla base di primi dati relativi ad immobili locati nei comuni che hanno già deliberato le nuove aliquote.
Più contenuti gli aumenti per gli immobili a contratto libero (4+4) ma sempre - salvo il caso di Alba - superiori almeno al 100 per cento. Fra i Comuni presi in esame da Confedilizia spicca il caso di Alba dove per un immobile di categoria 1 di cinque vani in locazione con contratto concordato la variazione dell'imposta comporta un aumento del 3.037% mentre a Siena è del 300%; per lo stesso immobile di categoria 2 a Parma nel passaggio dall'aliquota Ici a quella Imu la crescita è del 748%, a La Spezia del +636%, a Savona del 359%, a Castiglione della Pescaia del 204%, a Reggio Emilia del 143%, a Salerno del 140%, ad Alba del 113%, a Ferrara del 106%.
Per gli immobili locati con contratto libero, per un cinque vani di categoria 2 gli aumenti sono contenuti fra il +92% di Alba e +204% di Castiglione della Pescaia, passando per +142% di Parma e Savona, +119% di Reggio Emilia, 106% di Salerno, e Ferrara e +92% di Alba. Per lo stesso immobile di categoria 1, l'aumento è del 129% a Siena e del 124% Forli.